Idee per vendere di più: intento di ricerca e premi

Idee per vendere o vendere idee? Si può dire che siamo di fronte a due concetti molto interconnessi. Per rendersene conto, basta soltanto conoscere il significato di vendere idee che, sostanzialmente, è la proposta fatta a potenziali clienti su spunti e migliorie a favore di settori già avviati.
L’intento è di migliorare le loro prestazioni e la stessa offerta oppure utilizzare concetti completamente nuovi per favorire l’apertura a nuovi spazi di mercato.
Detto questo, c’è un particolare che sfugge alla maggior parte dei non addetti ai lavori: una larga fetta di utenti non legge attentamente ciò che si pone davanti ai loro occhi, a meno che non sia in procinto di acquistare qualcosa. Soltanto in questo caso, ogni singola parola viene letta e pesata molto attentamente.
Questa peculiarità non giustifica più l’applicazione congiunta di tecniche di design, SEO e pubblicitarie per incentivare le vendite. È necessario, invece, che il messaggio da formulare online sia il più persuasivo possibile.
Quindi è il contesto a influenzare le scelte dei consumatori. Quando l’ambiente che propone un prodotto o servizio è in grado di comunicare gli indubbi vantaggi che comporta il suo acquisto, i potenziali clienti saranno più propensi a comprarlo.
Intercettare l’intento di ricerca degli utenti
Abraham Maslow era uno psicologo statunitense noto per la sua teoria sulla gerarchizzazione dei bisogni. Nell’ambito della moderna digitalizzazione, tale teoria può essere spiegata con l’atteggiamento di un utente mentre utilizza Google. Cosa sta cercando? Qualcosa che soddisfi profondamente il suo radicato desiderio psicologico.
Approfondisci qui la Piramide di Maslow
Chi è intento a scrivere dei testi per un sito, deve far leva sui bisogni degli utenti che leggeranno i contenuti. Se riesce nell’impresa, le sue parole convincenti si posizioneranno meglio nei risultati della ricerca fatta dagli utenti.
Un prodotto deve essere il mezzo per soddisfare la necessità manifestata da un utente. Quindi, prima di ogni contenuto, è importante individuare il bisogno psicologico primario che si cela dietro una ricerca intrapresa dall’utente.
All’interno del mercato, quasi tutti i prodotti sono in grado di soddisfare un bisogno primario, ma ce ne sono alcuni in grado di soddisfarne anche due. Nonostante questo assunto, il consiglio è di un contenuto fruibile e semplice e indirizzato soltanto alla soddisfazione di un solo bisogno primario.

Ciò che assume particolare importanza in un testo è l’utilizzo delle parole più adatte in modo da colpire psicologicamente l’utente. Inoltre è anche importante anticipare obiezioni o domande da parte degli utenti dubbiosi.
Infine, particolarmente utile è Google ADS è il suo strumento di pianificazione delle parole chiave. A cosa serve? Per individuare i dubbi e le curiosità inerenti ai prodotti che un e-commerce vende. In questo modo sarà in grado di comprendere qual è la vera intenzione di ricerca da parte dei potenziali clienti.
Utilizzare premi per fidelizzare i clienti
Fidelizzare i clienti non è un’operazione complessa. In realtà, basta davvero poco per riuscirci. Ad esempio, si potrebbe utilizzare un’email per ringraziarlo ad acquisto avvenuto, un gadget in regalo.
In questa fase è sempre importante comprendere quali sono i loro desideri maggiori in base alla tipologia dei prodotti o al settore. Una volta individuati, bisogna agire subito per fidelizzarlo.
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